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La trasformazione digitale che ha investito la società globale negli ultimi decenni impone una riflessione e una revisione degli attuali modelli educativi. Come evidenziato da Norton et al. (2020), la spinta trasformativa digitale consiste in un cambiamento nell’organizzazione del lavoro e dei modelli sociali e implica non solo l’implementazione di una soluzione tecnologica, quanto più la creazione di un allineamento tra tecnologie digitali, fattori umani e organizzativi, riflettendo in modo profondo e strategico sull’assetto valoriale e di sostenibilità della società.

I cambiamenti già avvenuti e gli effetti della globalizzazione e della tecnologia hanno reso necessarie ridefinizioni e modificazioni nei sistemi, negli approcci e nei processi educativi. Le attività di insegnamento e apprendimento hanno iniziato a differenziarsi dagli approcci tradizionali (Bozkurt, 2015) per rispondere a caratteristiche, bisogni e modalità di apprendimento degli utenti sempre diverse e maggiormente complesse. La New Media Education (Rivoltella, 2019) pone numerose sfide e opportunità che delineano un profilo pedagogico caratterizzato da un paradigma flessibile in cui le persone contribuiscono a modificare l’ambiente di apprendimento (Ardizzone & Rivoltella, 2008).

In questo rapido processo di trasformazione, il sistema educativo ha lavorato per adeguare, cambiare, sviluppare le prassi pedagogiche e didattiche. Questi cambiamenti, però, seppur benefici, mancano di una visione globale nuova che, riflettendo sulle esperienze passate, RIPENSI in chiave nuova il paradigma educativo, RICOLLEGANDO la ricchezza dell’esperienza alle opportunità dell’universo digitale, con l’obiettivo di VISUALIZZARE lo scenario educativo dei prossimi anni. Per fare questo, è necessario considerare non solo i cambiamenti che sembrano più probabili, ma anche quelli che non ci aspettiamo (OCSE, 2022). 

Le ricerche neuroscientifiche in campo educativo degli ultimi anni possono fornire numerose informazioni ed evidenze empiriche sui temi dell’apprendimento e dell’insegnamento in ambienti analogici e digitali, con un focus specifico anche sulla corporeità e sulla sua importanza per l’efficacia del processo di sviluppo. In particolare, per quest’ultimo aspetto rimane oggi aperto un interrogativo fondante sull’opportunità di re-immaginare il corpo nell’esperienza di apprendimento digitale. Come dice Cregan (2006), il corpo è stato oggetto di “intensificazione dell’estensione, dell’astrazione e della ricostruzione” e in tal senso ne vanno colte le opportunità per l’apprendimento.

Le scienze pedagogiche, oggi, hanno l’opportunità di disegnare un nuovo scenario che riformuli le pratiche educative e costruisca nuovi spazi per lo svolgimento dei processi di insegnamento-apprendimento in chiave inclusiva e di valorizzazione delle differenze (Sibilio, 2015) dove capitalizzare le ingenti trasformazioni avvenute nella società, raccordandole con il nuovo sapere neuroscientifico sui processi di apprendimento e integrandole con le nuove pratiche cognitive, comunicative e di gestione del sapere (Cicognini et al., 2007; Cross, 2006). 

REN Conference vuole offrire lo spazio e le opportunità necessarie per riflettere, ripensare, ricollegare e, infine, visualizzare, i nuovi paradigmi educativi, attraverso il dialogo tra studiosi, scienziati e operatori del settore.

I temi del dibattito verteranno sulla rilettura dei processi formativi in contesti complessi multiculturali, di diversità e devianza, facendo tesoro dei saperi fin qui raggiunti e cogliendo le opportunità offerte dall’evoluzione digitale e neuroscientifica.

Il convegno sarà articolato in un simposio per il confronto tra i massimi esperti dei diversi settori disciplinari e in sessioni parallele nelle quali verrà focalizzata l’attenzione su diverse aree tematiche, distinte per applicazione:

    1. Le competenze per gli insegnanti e gli educatori nel terzo millennio
    2. Il corpo nell’agire didattico analogico e digitale
    3. Educazione e didattica inclusive in contesti di diversità, marginalità e devianza
    4. Ambienti di apprendimento e prassi educative nell’universo digitale
    5. Epistemologia pedagogica e didattica: prassi educative innovative.

I contributi presentati al convegno saranno raccolti e pubblicati in un testo monografico in collana scientifica con ISBN sotto forma di capitolo in Edizioni Universitarie Romane (nr. caratteri 6.000). Contestualmente è prevista una Special Issue sulla rivista Italian Journal of Health Education, Sports and Inclusive Didactics – fascia A SC 11/D1 e 11/D2 – (nr. caratteri 44.000) in cui verranno pubblicati i migliori che supereranno il processo di peer review.